sabato 1 maggio 2010

Gigi Dessì

Nato a Serdiana(Ca) nel 1938, Gigi Dessì lavora a Cagliari presso un Ente regionale. Sposato con tre figli, Segretario e fondatore dell’Associazione “Nuovi Scrittori sardi”, dal 1980 organizza Convegni Letterari nazionali ed internazionali, curandone la pubblicazione in Atti . Ha vinto numerosi Premi in campo nazionale per inediti ed editi. Sue Poesie sono tradotte in francese, Spagnolo, Inglese, Maltese e Greco. Ha pubblicato otto sillogi poetiche:
Vetri frantumati(1974), L’incomprensibile uomo(1976), Dinisio e l’uomo(1978), Pressures(in lingua Inglese, pubblicato a New York, 1980), Finestre di trapassi(1984), Tanche di memoria(1987), Suggestioni di vita(1988) e Gli echi di quel gioco(1991) Nemapress Editrice Alghero, con cui ha vinto a Roma il Premio “Le stanze di Calliope” indetto dal MO.POE.ITA-FENALC.



Tre poesie da Gli echi di quel gioco, Nemapress Editrice 1991



E’ vero ho appreso che

il tempo è un arazzo

con pendici di pasque:

prima che il fuoco trovi

all’angelo della sabbia emozioni

sarà quasi un diario

questa parete inchiodata

ai versi come preludio

di silenzi

o gridi imbandierati.







Ho atteso senza fregi

la memoria. Crepe

odorose scoprivano tregue:

il filo carico

i roditori tanti.

Il papiro dell’amore

la tua intimità

hanno scritto salmi

illuminandomi: fauci prudenti

sulle ciglia che

noi stessi ascoltammo.

E’ senza radici la tristezza

che riduce clamori.







In noi non è seminascosta

l’armonia che ci lega

ai mutamenti e andiamo

carponi laddove la nostra

insufficienza scoppia

e scava il vuoto

come foglia senz’anima.

Sterile è l’errore

che conduce al distacco

nervoso l’amore

insegue sottili perfezioni.

Nessun commento: